Era diverso tempo che se parlava, adesso è realtà; quando si inserisce una keyword nella casella di Google, il motore di ricerca ti suggerisce la parola successiva da immettere e ti dice già in anticipo quanti saranno i risultati che otterrai.
Questo ha suscitato un vespaio di polemiche ma a quanto vedo Google ha tirato dritto senza curarsene. Il problema è che suggerire le parole successive di fatto favorisce i grandi siti a discapito di ricerche più mirate. Non solo ma la cosa può avere delle ricadute anche nella tutela della privacy, anche se ormai in internet quella è una parola usata e abusata.
Facciamo alcuni esempi pratici corredati da degli screenshot per esemplificare meglio. Proviamo a digitare la parola Gelmini. Appena finito ecco cosa ti propone Google
Questa tabella è comunque utile per sapere immediatamente le tematiche più presenti. Non occorre neppure finire la parola che si digita per avere già delle opzioni di ricerca. Digitando una p con mia somma sorpresa non c'è Parsifal32 tra le parole chiave suggerite
c'è però Photofunia e questo mi fa capire perché l'articolo che ho dedicato a quel sito è uno dei più visitati del mio blog.
Sono curioso di conoscere altri pareri in merito, personalmente sono ammirato dalla potenza del mezzo ma dubbioso per i suoi risvolti non ancora ben definiti.
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