Da poche ore sul programma di affiliazione più famoso del mondo, Google Adsense, è comparsa una nuova opzione per gli utenti.
Si tratta di un’opzione reclamata ed auspicata ma anche densa di incognite.
Si potrà passare dai dollari agli euro con ovvi benefici sul rischio di cambio.
Gli utenti che hanno già un account Adsense potranno farlo cliccando su Per ulteriori informazioni…. e sottoscrivendo un nuovo contratto. E’ interessante anche il preambolo al contratto che si deve stipulare
Adesso è possibile accumulare i tuoi rendimenti AdSense in Euro. Una volta aggiornato il tuo account come indicato di seguito, i tuoi rendimenti, i tuoi rapporti e la pagina Cronologia pagamenti AdSense visualizzeranno i rendimenti in Euro anziché in dollari statunitensi.
Per ottenere tutti i dettagli sull'impatto che questa modifica avrà sul tuo account, consulta il Centro assistenza clienti AdSense. Tieni presente che, dopo aver aggiornato la valuta del tuo account, non sarà possibile ripristinare la valuta precedente.
Il fatto che sia irreversibile ci impone una certa prudenza nella scelta. Le modifiche del contratto riguardano i seguenti punti
- La persona giuridica con cui i publisher intrattengono una relazione commerciale non è più Google Inc. ma Google Ireland Limited.
- La valuta dei rapporti negli account AdSense dei publisher è cambiata da dollari USA a euro.
- I nuovi termini chiariscono che i publisher sono responsabili del pagamento delle imposte locali nella propria giurisdizione. Google emette rimborsi IVA solo per i publisher che hanno un indirizzo in Irlanda.
- Il tribunale competente è quello locale. Nel caso italiano è quello di Milano.
Da punto di vista fiscale ci sono due possibilità
- Si possiede una Partita IVA
- Non si ha Partita IVA
Nel primo caso anche gli introiti Adsense dovrebbero essere soggetti a tale tassazione, nel secondo credo si dovrebbe richiederla visto che sono redditi in euro che provengono da un Paese della Comunità Europea (Irlanda).
Per quanto riguarda vantaggi o svantaggi di cambio le cose possono cambiare in breve tempo a seconda di quelle che sono le aspettative del mercato.
Chi ci dice che il dollaro sarà sempre debole? Qualche anno fa, agli esordi dell’euro (2002-2004) era fortissimo.
Quello che adesso è uno svantaggio il prossimo anno potrebbe non esserlo più.
Gli economisti sanno bene che quelle che contano sono le aspettative; da un petrolio ai supermassimi in pochi mesi siamo passati nella situazione opposta, non perché ce ne sia troppo ma perché le aspettative sulla crescita mondiale e quindi sul consumo di greggio si sono radicalmente modificate.
Per quanto mi riguarda per il momento accetterò il rischio di cambio e continuerò a contabilizzare le mie entrate in dollari.
... "nel secondo credo si dovrebbe richiederla visto che sono redditi in euro che provengono da un Paese della Comunità Europea (Irlanda)."
RispondiEliminaQui conviene chiedere la partita I.V.A. solo se si superano i 5000€ di guadagno, altrimenti è un costo oneroso inutile.
@dany
RispondiEliminaOvvio che se non si raggiunge il limite minimo di imponibile i redditi non sono tassabili :-)
i rapporti giornalieri saranno convertiti in euro in base al tasso del giorno precedente, quindi nessuna eliminazione del rischio di cambio.
RispondiElimina