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Facebook porta a 60.000 il numero massimo di caratteri per un post mentre Google Plus non ha limiti.


La competizione tra Facebook e Google Plus sta favorendo gli utenti di entrambi i social network, ammesso che questa definizione sia ancora attuale. Sin dalla sua nascita Google Plus ha dichiarato che non c'erano limiti per la lunghezza dei post pubblicati sul Profilo. Dai test fatti da TechCrunch invece si evince che questo limite esiste ed è di circa 100.000 caratteri. Se si tenta di postare qualcosa di più lungo si visualizza il messaggio che non è stato possibile salvare il post e che si prega di riprovare. Facebook aveva iniziato con il limite di 160 caratteri, poco più di Twitter, che sono diventati 420 nel Marzo 2009, 500 nel Luglio 2011 e ben 5000 nel Settembre di questo stesso anno.

Da un post di Mike Schroepfer, dirigente di Facebook (force multiplier Perplesso), si apprende che il nuovo limite sarà di oltre 60.000 caratteri. Praticamente possiamo scrivere anche una novella e postarla su Facebook come aggiornamento di stato. Se si supera il limite saremo invitati a postare il contenuto come nota esattamente come succedeva già prima. 

Il limite esatto è di 63.206 caratteri come specificato in un commento da Bob Baldwin, ingegnere presso Facebook. La cosa certa è che da ora in poi non ci dovremo più preoccupare della lunghezza dei nostri post su Facebook. Mi viene da fare un'ultima considerazione off topic su come sia evidente, anche nel particolare mondo della rete, come la concorrenza migliori i prodotti di tutti i competitors a tutto vantaggio degli utenti finali. Speriamo che il nuovo Governo guidato da un economista che conosce sicuramente meglio di me queste leggi che risalgono a Adam Smith e David Ricardo le applichi finalmente in tutti i settori dell'economia iniziando dalla liberalizzazione delle professioni che mai si è vista nel nostro Paese.

2 commenti :

  1. http://www.repubblica.it/economia/2011/12/03/news/cgia-26016018/?ref=HREC1-3
    ;)

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  2. @Marco ...
    Ho letto anch'io quell'articolo. E' la dimostrazione che liberalizzare il mercato abbassa i prezzi e migliora il servizio se lo fai bene o comunque abbastanza bene. Vedi il caso delle telecomunicazioni in cui sono state introdotte cose come la portabilità del numero.
    Nella benzina e nelle assicurazioni la liberalizzazione è stata pessima. Se si va in un negozio di elettronica si può scegliere tra PC di diverse marche, in un supermercato si possono confrontare qualità e prezzo dei diversi prodotti. In un distributore di benzina vendono solo il carburante della azienda a cui sono affiliati mentre nelle agenzie di assicurazioni stipulano polizze solo con l'assicurazione a cui sono collegati.

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