Come funziona la tecnologia Bluetooth, chi l'ha inventata, come abilitarla nei computer e nei cellulari e come accoppiare due dispositivi
La tecnologia Bluetooth è presente su qualsiasi smartphone anche su quelli di fascia più economica. Viene usato per far comunicare due dispositivi tra di loro oppure per scambiare file tra cellulari o tra cellulari e computer.
L'analisi linguistica della parola non dice nulla, anzi è fuorviante. Il Bluetooth è stato messo a punto dalla Ericsson nel 1999, che in seguito ha costituito la SIG (Bluetooth Special Interest Group), una associazione di quelli che allora erano i maggiori produttori di telefonini ovvero Sony, IBM, Intel, Toshiba, Nokia, oltre alla stessa Ericsson.
Il nome è ispirato a Harald Blåtand (Harold Bluetooth in inglese), re Aroldo I di Danimarca, diplomatico lungimirante che unì i popoli scandinavi, introducendo nella regione il cristianesimo. Il logo della tecnologia unisce infatti le rune nordiche Hagall e Berkanan, analoghe alle moderne H e B.
Il sistema di connessione Bluetooth (Dente Blu tradotto letteralmente in italiano) serve a far dialogare due dispositivi attraverso la stessa banda di frequenza a onde corte UHF che varia dai 2.4 GHz ai 2.485 GHz.
Ogni dispositivo che supporti la tecnologia Bluetooth è dotato di processore a basso consumo che crea una rete privata senza fili, chiamata PAN (Personal Area Network), che può mettere in comunicazione dispositivi in un raggio d’azione che varia da 1 a 100 metri. La rete privata Bluetooth non è soggetta a disturbi di frequenza. Viene infatti usata la tecnica di trasmissione frequency hopping spread spectrum, che permette di espandere la banda. Le frequenze utilizzate sono organizzate in 79 canali con 1600 cambi di trasmissione al secondo.
Il dispositivo che crea la rete PAN viene chiamato master, mentre il dispositivo che si vuole connettere, detto slave, resta in ascolto in attesa di essere aggiunto alla rete. Lo slave invia dei segnali, a intervalli regolari, per notificare la sua presenza ai dispositivi master nelle vicinanze, che lo possono rilevare. Questo accade solo se il dispositivo slave è impostato nella modalità rilevabile, per creare quello che si chiama pairing o accoppiamento, detto in italiano. Tanto per fare un esempio un computer master esegue una scansione dei dispositivi slave impostati come rilevabili, che si trovano nella sua zona di azione. Dopo il rilevamento invia una richiesta di connessione, per esempio alla tastiera bluetooth che potrà quindi essere associata al computer.
Un procedimento analogo avviene per la connessione di un mouse bluetooth. L'accoppiamento in taluni casi, per questioni di sicurezza, necessita dell'immissione di un codice di sicurezza per finalizzare la connessione. Esiste anche una modalità di connessione fisica presente in alcuni smartphone. Con questa tecnologia, denominata NFC (Near Field Communication), i device vengono messi a contatto per creare l'accoppiamento.
In linea di massima un device può collegarsi con altri 7 dispositivi al massimo, anche se la trasmissione dei dati può avvenire contemporaneamente solo tra due dispositivi Bluetooth. Ci sono 3 tipologie di Bluetooth:
- Classe 1 – con potenza di 100 mW e che può coprire una distanza massima di 100 metri in line d'aria
- Classe 2 – con potenza di 2.5 mW che può coprire una distanza massima di 10 metri in linea d’aria.
- Classe 3 – con potenza di 1 mW (milliwatt) che può coprire una distanza di circa 1 metro.
La distanza della copertura si intende senza ostacoli che la potrebbero fari diminuire, come le pareti delle stanze dell'appartamento. La classe di Bluetooth usata negli smartphone è solitamente la seconda, con raggio di azione pari a 10 metri circa. Ci sono pure varie versioni di Bluetooth, attualmente la più evoluta è la versione 5.
Oltre ai già citati tastiera e mouse, possono essere accoppiati tramite bluetooth anche altri dispositivi come auricolari, cuffie, casse, navigatori satellitari e smartwatch indossabili.
COME ATTIVARE IL BLUETOOTH SU WINDOWS E SU ANDROID
In un post di qualche tempo fa abbiamo già visto come accoppiare PC e cellulare con il bluetooth. Nel dettaglio bisogna attivare il bluetooth in entrambi i dispositivi per poi procedere al loro pairing.
In un computer Windows 10 si va su Start -> Impostazioni -> Dispositivi -> Bluetooth e altri dispositivi.
Si sposta il cursore su Attivato nella sezione Bluetooth. Più sotto si visualizzerà il nome con cui sarà individuato il dispositivo dagli altri bluetooth che scansioneranno l'area. Ancora più semplicemente, si può cliccare sulla icona delle Notifiche, in basso a destra della Barra delle Applicazioni per visualizzare le Impostazioni rapide.
Se il Bluetooth è abilitato, il suo pulsante sarà colorato di azzurro. Ci sarà anche una scritta Connesso o Non Connesso se c'è stato o meno un accoppiamento con un altro dispositivo. Se invece è di colore grigio, dovremo cliccarci sopra per abilitarlo e per renderlo rilevabile dagli altri dispositivi nelle vicinanze.
Alcuni dispositivi, come i mouse e le tastiere con questa funzionalità, hanno degli adattatori esterni che si inseriscono in delle porte USB per effettuare l'accoppiamento senza particolari impostazioni.
Attivare il bluetooth nei dispositivi Android è ancora più semplice.
Scorrendo le dita dall'alto verso il basso nei cellulari Android, si accede alla schermata con le Impostazioni rapide. Si tocca su Bluetooth se la sua icona non fosse di colore bianco. In questo modo sarà abilitato. Alternativamente si può andare su Impostazioni -> Bluetooth e spostare il cursore su ON.
Verranno rilevati gli altri dispositivi Bluetooth nelle vicinanze. Per l'accoppiamento ci si tocca sopra.
Si va quindi su Accoppia. Nel computer si visualizzerà un messaggio di una richiesta di accoppiamento.
Visualizzeremo il numero del PIN e controlleremo che sia lo stesso di quello visualizzato nel cellulare. Si clicca sul Sì e si aspetta che la connessione venga completata. Il nuovo dispositivo accoppiato verrà mostrato nelle Impostazioni del cellulare. In un prossimo post vedremo come trasferire file con una connessione Bluetooth.
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